IV DOMENICA DI PASQUA
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,1-10)
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
Potremmo introdurci in questa riflessione breve sul brano evangelico che sarà programmato in tutte le chiese cattoliche, con l’espressione di Giacomo Leopardi: “Dimmi, o luna, a che vale al pastor la sua vita, la nostra vita a noi? Dimmi: ove tende questo vagar mio breve?”. Sembra che la vita non abbia valore, tanto viene bistrattata ed offesa. Per molti la vita è un incidente del caso; una fragilità che finisce nel nulla. Leopardi concludeva non trovando risposta: “è funesto a chi nasce il dì natale “. “L’uomo è una passione inutile” diceva Sartre. L’opposto di quanto afferma il Vangelo e tutta la vita di Cristo che è venuto sulla terra ed è andato sulla croce proprio “per noi e per la nostra salvezza”; ed è risorto e guida nei tempi coloro che credono in lui perché è sempre con noi: “Per noi e per la nostra salvezza disceso dal cielo e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo” (Professione di fede). Chi è Gesù Cristo? Per i molti è uno dei tanti casi di umanità sconfitta; per chi crede è il Buon Pastore; è il vero tempio nel quale l’uomo di tutti i tempi, anche del nostro, naturalmente, può trovare la pace, il senso del vivere, la speranza. Gesù, in questo brano evangelico, offre un modello nuovo di uomo; non ruba, ma dona; non opprime, nè uccide, ma dà libertà e vita. La sua opera di liberazione consiste nell’illuminarci; ci fa vedere la realtà mostrando quanto siano falsi tanti modelli di vita che ci attraggono e che spesso seguiamo. Gesù è il “luogo” sicuro nel quale l’uomo di tutti tempi, anche il nostro, può trovare il senso del vivere e del morire. La proposta del Maestro di vita è quella di uscire da noi, delle nostre schiavitù, che hanno nomi “graditi”, ma spesso nefasti per la libertà; è convertire la rotta della vita con una sequela che porta a vivere secondo Lui: pastore bello ed attraente. Sì, attraente, perché solo lui può dare il senso vero della vita e per questo si definisce: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,6). Seguire lui vuol dire vincere in umanità, una umanità nuova che è sponsalità con Lui, intimità e dono di sé agli altri per Lui, con Lui e in Lui.
Don Pierino